• Sulle ali della fantasia, ogni libro apre i confini della mente, per rendere infiniti i paesaggi del mondo interiore...
  • Non sentite anche voi diffondersi un delicato ed irresistibile profumo di libri?
  • Mani che creano veloci, occhi che cercano colori e ricordi, desideri antichi di inventare nuove forme: la Bellezza che l'anima rincorre!

Curiosità

 

L'applicazione pratica della Fisica Quantistica:
Il metodo scoperto e messo a punto da

Richard Bartlett



APPROFONDIMENTO dal libro di RICHARD BARTLETT
"LA FISICA DEI MIRACOLI"


Introduzione del libro "La Fisica dei Miracoli" di Richard Bartlett

L'Energetica della Matrix dispone di un vastissimo campo morfico in virtù del quale ognuno di noi, con un minimo sforzo, può accedere a un campo unificato di coscienza.
Sono già migliaia le persone che, giunte dagli angoli più remoti del pianeta, hanno partecipato ai corsi di Energetica della Matrix e hanno letto il mio primo libro: Matrix Energetics: The Science and Art of Transformation.

Chiunque abbia partecipato in qualche forma a tale Matrix ha contribuito con un certo momento energetico al campo morfico collettivo dell'Energetica della Matrix, detto anche griglia.
Tale potente dinamica di gruppo permette l'amplificazione reciproca delle capacità e degli impulsi energetici graditi, e tutto ciò per il bene collettivo.
Chiunque vi si inserisca non potrà che trarne beneficio.
Dal momento che è qualcosa che esiste già, chiunque può ricreare il campo e accedervi, ovunque sia e in qualsiasi istante. Quando attingiamo al campo morfico dell'Energetica della Matrix che è già stato creato, accediamo a quella che potremmo definire una tecnologia della coscienza estremamente organizzata e potente.
Tale tecnologia contiene del "software"eccezionale ed è caratterizzata da uno straordinario supporto tecnico "sul campo".

In pratica, ognuno di noi può disporre direttamente del vero e proprio campo energetico che io definisco Energetica della Matrix.
Nelle pagine di questo libro scorre una energia estremamente potente.
Per poterne trarre vantaggio non è necessario disporre di una qualche preparazione scientifica.
Si tratta di informazioni che possono trasformare la tua vita secondo modalità tanto strane quanto meravigliose!
Alla fin fine, quando parliamo di magia e miracoli, si tratta sempre della stessa cosa, quale che sia il linguaggio usato, e tutto ciò può comunicare direttamente con il nostro cuore, anzi, lo farà di certo!

Il contenuto di questo libro dovrà essere assorbito profondamente a livello di consapevolezza inconscia.
A tale scopo si rivolge al lettore in molti modi diversi e su più piani di comprensione.
Taluni concetti risulteranno poco familiari e di difficile comprensione; oppure potrà capitare che gli argomenti di cui si parla sembrino non essere alla tua portata non importa: prenditela comoda e sii indulgente.
Nel leggere questo libro consentiti di rinunciare temporaneamente a tutto quello che pensi di sapere.
Se i concetti di carattere più decisamente scientifico non sono pane per i tuoi denti, potrai anche tralasciarli.
L'energia che è stata deliberatamente codificata all'interno di queste pagine sarà comunque disponibile, anche quando non riuscirai a comprenderne il contenuto.

Molte delle storie e delle ipotesi presentate sono caratterizzati da una certa ironia; anzi, in certi casi mi metto proprio a fare il pagliaccio, totalmente e senza batter ciglio!
Potrai comunque servirti dei concetti che condivido, facendovi ricorso alla biso­gna. La cosa più importante è che tu impari a giocare e sperimentare questo materiale, e prenda a osservare in che modo la tua vita ne viene trasformata.

Nel corso di uno dei nostri seminari un giovane ha voluto condividere una storia incredibile.
Benché fosse da sempre analfabeta, costui aveva sviluppato un suo modo del tutto particolare di leggere.
Andava in biblioteca, sceglieva un libro che gli "sembrava interessante", e se lo portava a casa.
Non essendo in grado di leggerlo in modo convenzionale, la sera lo metteva sotto il cuscino e ci dormiva letteralmente sopra.
Il giorno seguente, quando si svegliava, per qualche misterioso motivo la sua mente "conosceva" il contenuto del libro.

Costui ha riportato un altro fenomeno, forse ancora più stupefacente, e cioè che maggiore era il numero di persone che in precedenza avevano consultato quel libro, maggiore risultava l'accesso alle informazioni contenute di cui l'analfabeta in questione riusciva a fruire con quel suo bizzarro metodo di lettura.
E quindi, se le persone che l'avevano letto erano poche, la portata e la qualità delle informazioni che ne ricavava era appena abbozzata.
Credo che quel giovane sia riuscito a farsi una cultura, in modo apparentemente incredibile, proprio in virtù dell'
esistenza dei campi morfici di cui parla Sheldrake.

C'è quindi una potente dinamica di gruppo che ci permette di amplificare reciprocamente le nostre capacità e la nostra energia, così da contribuire al bene collettivo di tutte le persone implicate.
Ecco perché entrare a farne parte non potrà che contribuire al tuo benessere.
La griglia può essere riprodotta ovunque e in qualsiasi istante.

Quando attingi al campo morfico preesistente dell'Energetica della Matrix, entri a far parte di qualcosa di assolutamente unico, che come già detto può essere definito una tecnologia della coscienza potente e altamente organizzata.


Storia di un miracolo quantistico


Apprezzo profondamente uno degli aspetti spesso sottolineati dal dottor Bartlett, e cioè che non dovremmo pensare di essere gli artefici di una qualche "guarigione".
Ho una profonda fede in Dio, e spesso percepisco un conflitto tra il mio credo e il mio addestramento, basato sul modello tradizionale della medicina occidentale, quindi caratterizzato dal prevalere degli aspetti scientifici rispetto a qualsiasi credenza nei valori spirituali.
Non mi piace sentirmi in conflitto con Dio quindi, quando il dottor Bartlett dice di smettere di pensare e/o di credersi un guaritore, mi trovo perfettamente d'accordo.
In realtà, ciò che stiamo facendo è permettere a Dio, o alla grazia divina, d'intervenire laddove necessario.
In tal modo riesco a portare a termine il mio lavoro senza disagio e in tutta umiltà.

Nella mia professione medica ho due specializzazioni: medicina nucleare (fisica quantistica) e pediatria.
Sono andato in pensione circa un anno fa, e adesso sto preparando un master in medicina olistica.
Anche se non ho mai partecipato ai seminari di Energetica della Matrix, sono già stato in grado di aiutare due diversi soggetti in tre specifiche situazioni.
E tutto ciò semplicemente dopo aver visto su YouTube il video del dottor Bartlett che spiega la tecnica dei due punti; grazie a ciò, e all'aiuto di Dio, i miei "pazienti" hanno avuto un immediato giovamento, in modo apparentemente miracoloso.

La prima volta che ho sperimentato l'Energetica della Matrix è stato quando un signore mi ha chiamato dalla chiesa spiegandomi che non riusciva più a urinare. Inoltre, c'era sangue nelle sue urine. Voleva un consiglio medico, al che gli ho consigliato di raggiungere il più vicino ospedale, ma non poteva permetterselo.
Il giorno seguente mi sono sentito in colpa: non avevo dimostrato particolare compassione e non l'avevo affatto aiutato.
Così ho deciso di rintracciarlo e di provare a dargli una mano.
Avrei voluto davvero guarirlo, sebbene fossi ben consapevole che la guarigione in realtà viene da Dio.

Alla fine l'ho ritrovato nella comunità parrocchiale e gli ho chiesto di raggiungermi in ospedale per una benedizione.
Una volta arrivato gli ho impartito i sacramenti.
Poi ho deciso di eseguire la tecnica dei due punti: in modo semplicissimo, sul lato frontale e su quello posteriore.
Proprio mentre la eseguivo, l'uomo ha cominciato a urinare. Potrà anche sembrare una sciocchezza, ma per lui ha rappresentato un autentico miracolo.
Nel giro di un giorno l'esame delle urine si è normalizzato e ha potuto lasciare l'ospedale il giorno seguente.

Il caso successivo riguarda una mia compagna di corso di "terapia energetica" che aveva un problema ai seni nasali.
Aveva già subito un intervento chirurgico, che però non era servito un granché.
Durante il corso il suo naso era sempre congestionato.
Ci era stato chiesto di praticare la tecnica di tocco quantistico durante la pausa.
Ho pensato che quello che avevo appena appreso fosse troppo lento per le sue esigenze, quindi ho deciso di sperimentare l'Energetica della Matrix.
Ho prodotto una rappresentazione olografica immaginaria dei suoi seni nasali e "ho acquisito consapevolezza" della collocazione esatta dei blocchi, cosicché ho potuto rimuoverli.
Il suo naso è tornato a posto "all'improvviso": in meno di un minuto!

In seguito, la donna ha sperimentato un altro problema: una distorsione muscolare alla gamba che inizialmente ha cercato di guarire con l'agopuntura, praticata per diversi mesi. Il dolore però non passava, e così ha chiesto il mio aiuto.
All'inizio ho cercato di servirmi della tecnica terapeutica che mi era stata insegnata, che però non è parsa particolarmente efficace.
Allora sono passato alla tecnica dei due punti, così come insegnata nell'Energetica della Matrix.
Ho praticato la tecnica di base senza saperne un granché, basandomi ancora una volta su quello che avevo visto su YouTube.
Il muscolo è sembrato tornare istantaneamente a posto.
Per quello che ho sperimentato nella mia carriera, è molto difficile ottenere una guarigione del genere quando c'è un problema.
Ma poi, quando ho potuto constatare cosa riesce a fare il dottor Bartlett con la tecnica dei due punti, applicata a problemi di ossa e muscoli, mi sono detto: «Accidenti! È qualcosa che va al di là delle mie capacità di comprensione, ma può essere davvero utile».
Quando ho praticato i due-punti su quella mia compagna di corso, il dolore è scomparso, e se n'è tornata a casa di corsa!

D.S., professore universitario laureato in medicina nucleare e pediatria




La visione olografica di Superman
Mi piacciono molto i libri che rappresentano una sorta di sfida. È così che so di affrontare e (com'è auspicabile) trascendere i limiti della mia conoscenza e delle mie capacità.
Le informazioni contenute in questo libro sono con ogni probabilità del tutto diverse da quelle in cui ti sei finora imbattuto.
O forse potranno rappresentare una convalida di ciò che in cuor tuo sapevi già, ma che non avevi ancora saputo formulare o mettere in pratica.
Comunque sia, prova semplicemente ad aprire il libro a caso e a leggerne qualche riga, per poi "dimorare nella sua energia" e lasciare che penetri, lentamente e delicatamente. La sua magia funzionerà, anche se non credi che sia possibile!

Grazie a questo libro potrai penetrare direttamente nel campo dei sogni e dei miracoli già creato e reso disponibile da migliaia e migliaia di persone.
Potrai sperimentarne tutti i benefici, senza alcuna difficoltà.
Creare miracoli quantistici nella tua stessa esistenza risulterà essere molto più semplice e divertente di quanto avresti mai potuto immaginare!




È un uccello! No, è un aeroplano! O forse è... Superman?


Mia moglie, che non è proprio il tipo di persona che potremmo definire assolutamente normale, nel febbraio del 1997 ebbe una vera e propria crisi di nervi. Motivo? Mentre mi dedicavo al mio intenso lavoro di chiropratico, avevo avuto una visione di Superman sotto forma di ologramma tridimensionale. Sì, certo, con tutta probabilità si trattava di un'allucinazione, fatto sta che mi aveva permesso di sistemare all'istante i problemi di vista di una bambina!

Chiunque abbia già letto il mio primo libro sarà a conoscenza delle modalità secondo le quali è nata tutta la faccenda dell'Energetica della Matrix.
Fondamentalmente mi ero dovuto occupare di una giovane afflitta da ambliopia, un disturbo comunemente definito "occhio pigro", e non sapevo che fare.
In quel genere di circostanze la maggior parte degli stratagemmi che potevo tirar fuori dalla mia borsa - tipo i cristalli e altre cose tanto bizzarre quanto meravigliose - non sarebbero stati di nessun aiuto.

Mi ero fatto la solita tirata da Seattle a Livingston, in Montana, dove nel fine settimana esercitavo come chiropratico in uno studiolo di mia proprietà. Avevo dormito poco, lavorato tutto il giorno, e il velo che separa fantasia e realtà, ovvero le dimensioni alternative possibili, quel giorno era molto più sottile del solito.
Ancora non so bene che cosa sia realmente accaduto, ma il genere di mitologia che circonda eventi di questo genere sarà sufficiente.
Fatto sta che quando dovevo affrontare una situazione in cui non sapevo come intervenire per aiutare o guarire, la mia mente inconscia era solita presentarmi l'immagine di George Reeves nei panni di Superman, un archetipo potente e assai utile generatosi nella mia infanzia.

Una delle molte capacità straordinarie di Superman è la visione a raggi X, uno strumento estremamente utile, soprattutto se nelle mani di un medico!
Ebbene, grazie alla proiezione dell'immagine di quel superpotere di Superman, riuscii concretamente a vedere che cosa non funzionava nella vista della mia paziente.
Non sono mai stato uno che si fa troppe domande, neppure quando all'improvviso fa la sua comparsa qualcosa di bizzarro o di meraviglioso e risulta essermi utile.
Agii immediatamente sulla base delle informazioni messe a mia disposizione.
Era accaduto qualcosa d'inaudito e sorprendente, e il problema di quella giovane si risolse all'istante.

Penso si possa dire che era assolutamente logico che io proiettassi una immagine olografica di Superman dal mio subconscio verso l'esterno, così da risolvere il problema con cui mi trovavo a fare i conti. Avevo sempre desiderato possedere la visione a raggi X, o comunque una forma di chiaroveggenza.
Trasformarsi in Superman è un modo per riuscire a praticare la chiaroveggenza, senza assumersi tutte le responsabilità di un medico dotato di qualcosa di straordinario come la visione a raggi X!
Ciò che intendo dire è che non oso neppure immaginare cosa significherebbe possedere quel genere di potere tutto il tempo.
Forse dovrei indossare degli speciali occhiali da sole, come quelli del personaggio di Cyclops in X-Men.
In tal modo forse riuscirei a penetrare le forme quando ho bisogno di "vedere", per poi tornare alla normalità una volta concluso il lavoro e cercare di vivere come tutti gli altri.

Negli anni '80, quando frequentavo il corso di chiropratico, vidi un film intitolato "L'uomo dagli occhi a raggi X", il cui protagonista era Ray Milland.
In quel film, Ray interpretava il ruolo del dottor James Xavier.
Eccone un breve sunto: Xavier è un chirurgo che, usando una sorta di collirio di sua creazione, riesce a vedere nel corpo dei pazienti. Per un chirurgo si tratta di un potere estremamente vantaggioso, penserete voi.
Ebbene, nella storia il nostro eroe si accorge che il primario sta per eseguire un intervento estremamente pericoloso su una giovane basandosi su una diagnosi errata e potenzialmente letale. Ray cerca allora di convincere il chirurgo a non intervenire, ma questi non ne vuole sapere ed effettua l'intervento.
Come previsto, la ragazza ne muore. Il personaggio di Ray viene accusato ingiustamente dell'errore compiuto dal collega e incolpato di omicidio.
Datosi alla fuga, si unisce alla carovana di un circo, dove comincia a fare l'indovino.
C'è una scena particolarmente toccante, in cui una donna un po' superficiale gli chiede di raccontarle tutte le cose belle che le accadranno in futuro.
Dopotutto, leggere la mano e cose del genere servono soprattutto a intrattenere il pubblico, non è vero? E invece Ray scruta il suo corpo e grazie al suo potere vede che c'è un tumore maligno che la sta divorando, e le dice la verità: «Morirai giovane, presto, e soffrendo orribilmente». Ovunque vada, il nostro fuggitivo scorge malattia e sofferenza. Alla fine non riesce più a sopportarlo e in preda alla disperazione si strappa gli occhi. (Be', era un film dell'orrore della Hammer, quindi un finale del genere c'era da aspettarselo!
Ma adesso forse capirete perché abbia inconsciamente scelto Superman quale intermediario per la mia visione chiaroveggente.
Essì, c'è una logica: se è Superman a farlo, sarà lui a doversi strappare gli occhi, nel caso non ce la faccia più.
(Hhmm. Scelta assai difficile. Lasciate che ci pensi un altro po' e vi saprò dire!).

Il giorno dopo quello straordinario evento - l'evento Superman, secondo la denominazione ufficiale assunta dal mito - nella mia energia c'era qualcosa di straordinariamente diverso.
Tutto a un tratto, toccando delicatamente un paziente con una intenzione ben concentrata, riuscivo a ottenere cambiamenti considerevoli, spesso sorprendenti.
Le ossa si riallineavano, schemi di dolore cronico scomparivano, spesso soltanto dopo un'unica breve sessione. Mi è persino capitato che la curvatura di una scoliosi tornasse a posto sotto i miei occhi!

Tra i membri della comunità spirituale di cui facevo parte all'epoca la voce si sparse rapidamente.
Tutti presero a parlare del dottor Bartlett e delle sue mani miracolose, e ovviamente fui subissato dalle richieste: volevano tutti un appuntamento, SUBITO!
Il primo giorno dopo l'Evento Superman ricevetti così tante richieste (espresse con un tono a cui non si può dire no) che dovetti lavorare fino a notte inoltrata.

Alla fine, conclusa l'ultima visita, crollai riconoscente nel mio letto, per qualche ora di ben meritato riposo.
Sfortunatamente, il giorno seguente era lunedì e mi aspettavano a scuola.
Visto il pesante programma a cui mi stavo dedicando, non potevo assolutamente perdere un solo giorno.
E così, alle 4:30 di mattina, era già ora di alzarsi e prepararsi per le lezioni.

Ovviamente non si può bruciare una candela da ambo i lati, e sperare di cavarsela indenni.
Appena tornato a Seattle, mi presi subito un brutto raffreddore che mi costrinse a letto.
Forse a causa della gran quantità di energie dilapidate, il raffreddore fu soltanto il primo passo della mia pausa forzata: nel giro di una settimana si era già trasformato in polmonite.
Mi ci vollero due settimane prima che potessi sollevare la testa dal cuscino, e di partecipare alle lezioni non se ne parlava proprio!
Alla fine di quella mia convalescenza la mia amica Debbie venne a trovarmi e mi fece un bel massaggio, una cosa di cui avevo veramente bisogno.

Grazie a quelle sue cure recuperai un minimo di forze, quel tanto che bastava per allungare una mano e toccarla.
Appena la sfiorai, Debbie mi guardò sconvolta: «Richard, ma che cos'è quest'energia incredibile?», chiese stupefatta.
«Puoi sentirla?», feci io per tutta risposta. «Oh, grazie a Dio! Mi sono sentito così debole che non capivo più se c'era ancora!».
«È una delle cose più incredibili che abbia mai sperimentato. ma di che si tratta?», insisté Debbie.
E così le raccontai la storia fantastica dell'Evento Superman, facendo attenzione a non tralasciare alcun particolare.
Com'è comprensibile, Debbie riusciva a malapena a crederci.

«Se riesci in qualche modo a scoprire come puoi insegnarlo, ammesso e non concesso che possa essere insegnato, voglio assolutamente impararlo. Me lo devi insegnare!», mi chiese con tono assai deciso.
In quel frangente non avevo alcuna idea di quali sarebbero stati i risultati concreti di quella conversazione.
A quell'epoca Energetica della Matrix e cose del genere per me non significavano assolutamente niente.
Promisi tuttavia che, se avessi trovato un modo per insegnarlo, lei sarebbe stata la prima a saperlo.

Col passare del tempo, quel fenomeno sembrò intensificarsi. Una settimana dopo l'altra ne sperimentavo nuovi e meravigliosi risultati.
Certe patologie croniche di cui soffrivano i miei pazienti cominciarono ad alleviarsi anche quando il mio trattamento non era rivolto direttamente alla loro cura. Inoltre, i pazienti cominciarono a riferirmi di misteriose trasformazioni a livello di stati emotivi, schemi di credenze, e nella loro vita in generale. Cosa ancor più importante, quei cambiamenti sembravano intensificarsi col passare del tempo.
La mia pratica, che dal punto di vista emotivo era sempre stata soddisfacente, si trasformò in una esperienza quotidiana profondissima ed estremamente toccante.




MIRACOLO IN MONTANA


Quattro mesi dopo l'Evento Superman mi ritrovai a Bozeman, in Montana.
Stavo riportando a casa mia figlia, che all'epoca viveva a Big Sky, in una casa mobile, assieme a diversi amici.
Sebbene fossimo già a metà giugno, scendeva un po' di nevischio, cosa piuttosto inconsueta per quel periodo dell'anno, ma il fenomeno era stato in qualche modo previsto.
Facendo attenzione, risalii piano piano quella tortuosa strada di montagna con la mia GTO del 1966.

Da quando mi ero trasferito a Seattle per partecipare al corso di naturopatia dell'Università Bastyr, non mi era capitato molto spesso di vedere mia figlia Justice.
Alla fin fine devi essere una sorta di pazzo per tornare a frequentare una scuola di medicina all'età di 42 anni.
La mia attività di chiropratico risaliva al 1987, e nel primo anno di attività ero riuscito a malapena a guadagnare da vivere per me e per la mia famiglia.
Sfortunatamente il mio primo matrimonio non era sopravvissuto allo stress di quei primi anni di privazioni.
Ma a distanza di 10 anni le cose erano cambiate: guadagnavo bene e regolarmente. Che diavolo mi aveva quindi spinto a pensare di poter - o dover - tornare a scuola e ricominciare daccapo, passati i quaranta?
Mi ero assunto un notevole impegno scolastico: in pratica mangiavo, dormivo e vivevo solo per studiare.
Sebbene la scuola di medicina a Seattle m'impegnasse tempo pieno, quando possibile, il fine settimana mi facevo tredici ore di automobile e me ne andavo in Montana (dove avevo mantenuto la mia licenza), così da praticare la chiropratica e guadagnarmi da vivere.

Il solo motivo per cui ero riuscito a vedere mia figlia era che non avevo una licenza da chiropratico per lo Stato di Washington.
Quindi, per poter avere un minimo di contatto diretto con Justice, ci eravamo accordati affinché si occupasse della segreteria del mio studio ogniqualvolta riuscivo ad andarmene in Montana, dove peraltro la mia attività andava ancora molto bene.
Avevamo appena concluso una durissima giornata di lavoro, dieci ore filate, e la stavo riportando a casa.

Il viaggio proseguiva tranquillamente, e ci lasciavamo semplicemente cullare dal rombo possente della mia Pontiac 389 che ci stava prudentemente scarrozzando lungo quella strada di montagna ancora gelata.
Giunti finalmente a destinazione, abbracciai mia figlia e le dissi che sarei tornato a prenderla il mattino seguente.
Mentre facevo ritorno a Livingston, dov'ero solito passare la notte, non avevo idea che la mia vita stava per essere messa a soqquadro per l'ennesima volta!

Scendevo a valle, con la consueta prudenza, quando all'improvviso, proprio laggiù, un po' oltre sulla mia strada, mi sembrò di vedere qualcosa.
Ma era vero? O si trattava soltanto di un'allucinazione? (Quando ti è capitato di vedere Superman mentre stai lavorando nel tuo ambulatorio, alla fine ti convinci che ormai può capitarti di tutto).
Rallentai e guardai con maggiore attenzione. Sì, c'era proprio qualcuno, o qualcosa, là in mezzo alla strada.
Accostai e fermai il motore.

Improvvisamente riuscii a scorgere chiaramente, perlomeno con l'occhio della mia mente, una figura che indossava un turbante multicolore e se ne stava proprio di fronte a me, con il braccio sollevato come se volesse salutarmi.
Poi, senza perdere un solo istante in convenevoli, l'uomo si rivolse a me con tono perentorio: «Ti darò tutto quello che desideri se prometti che non farai mai del male a nessuna forma di vita».
Feci subito cenno di sì, accettavo senz'altro le sue condizioni. L'uomo chinò appena il capo, poi mi guardò negli occhi e mi ordinò: «Bene, allora cominciamo subito!».

Un istante dopo sentii un suono sibilante, e fu come se l'apice del mio capo fosse stato scoperchiato, il suo contenuto saltasse fuori e venisse aspirato su in cielo. Con l'occhio della mente vidi e percepii qualcosa di enorme che scendeva giù, proprio sopra di me.
Avete mai visto la scena del film "Incontri ravvicinati del terzo tipo", in cui la gigantesca astronave a più piani discende verso la piattaforma di atterraggio in cima alla montagna?
Si tratta dell'esempio più prossimo che riesco a dare, ed è all'incirca ciò che sperimentai nei minuti che seguirono.
Forse lo si potrebbe descrivere anche in termini di una trottola gigantesca e multicolore.
Ma sto solo cercando di dare un'idea di quello che provai!
Non appena quella sorta di struttura o forma-pensiero si aprì, cominciai a percepire una rapida successione d'immagini e scene.
Fu come se un "programma spirituale" computerizzato venisse scaricato direttamente nel mio cervello.
Sebbene la faccenda sia durata per qualche minuto almeno, mi abituai rapidamente a quella nuova condizione e recuperai subito l'uso delle mie funzioni corporali.
Il Maestro fece la sua ricomparsa, e mi chiese di toccare la parte sinistra della mia cassa toracica con la mano destra.
Obbedii senza esitare. Nello stesso istante in cui le dita toccarono le costole, sentii un sonoro schiocco, e l'intera cassa toracica assunse una nuova posizione.
In realtà, sono venuto al mondo con una vertebra lombare in più. E per compensare quella condizione, la cassa toracica si era piegata, in modo da indurmi a sporgermi verso sinistra, posizione assai disagevole.
Si trattava di un problema talmente evidente che, quando ero giovane, se mi stendevo sul lato sinistro, potevo sentire il battito del mio cuore contro il petto. Era quello il motivo per cui non potevo dormire su quel lato: se ci avessi provato, le sonore vibrazioni del mio cuore mi avrebbero tenuto sveglio.
Fatto sta che, non appena toccato il mio lato sinistro, come ordinatomi dal Maestro, fui istantaneamente guarito e sentii la cassa toracica modificarsi e assumere una posizione molto più confortevole.
Le mia guance furono inondate da lacrime di gratitudine. Non riuscivo a credere che fosse successo davvero!
In un batter d'occhio mi ero sbarazzato di un disagio che mi porta appresso da tutta una vita!
Il Maestro, quietamente, fece un altro cenno di approvazione e quindi sparì.

Non appena recuperato un minimo di equilibrio emotivo e le facoltà mentali necessarie per riprendere il viaggio, salii in macchina e nel giro di una mezz'ora raggiunsi Livingston.
Mentre guidavo, due Angeli (è il solo modo in cui riesco a definirli) presero a tenermi telepaticamente un discorso con cui mi spiegarono come avrei dovuto servirmi di quel nuovo software spirituale.
Quelle spiegazioni continuarono per altre cinque ore, e si trattò di uno degli eventi più edificanti e meravigliosi della mia vita!

Non trascrissi niente di quel discorso, ed è una cosa che non mi sono mai perdonato, visto che quella sera mi fu donata una gran mole d'informazioni circa le nuove energie di cui ero custode, e le modalità con cui servirmene per guarire.
Alcune di quelle informazioni erano squisitamente tecniche e implicavano geometrie sacre, l'attivazione dei chakra nelle mie mani e molto altro.
Quando quella sorta di download angelico ebbe fine, cinque ore dopo, un meraviglioso essere femminile mi disse: «Questo evento era programmato per il tuo compleanno [in maggio], ma avevamo bisogno di trascorrere con te un certo numero di ore, senza interruzione, per poter completare il processo. È tutto, buon compleanno!».



Dal lavoro di ricerca di Richard Bartlett, è stata elaborata e perfezionata la tecnica "Matrix2point" e Torino la praticano e la insegnano i trainers Michele Scarpulla e Rosa Zingaro.








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